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Adolescenti brillanti e geniali in via di estinzione, almeno in Gran  Bretagna. Sembra, infatti, che l'abilità d'intelletto dei ragazzini  d'Oltremanica si sia ridotta radicalmente, tanto che oggi, quanto a ragionamenti  complessi, i 14enni siano paragonabili a stento ai 12enni del 1976. Lo rivela  uno studio condotto da Michael Shayer, docente di psicologia applicata del  King's College di Londra. Il suo team ha testato 800 ragazzini di 13 e 14 anni,  confrontando i risultati con quelli ottenuti in esercizi simili nel  1976.
I test puntavano a misurare la comprensione di concetti scientifici  astratti come volume, densità, quantità e peso, cruciali per buoni voti non solo  in matematica e scienze, ma anche in storia e letteratura. In particolare, nel  primo test sulle variazioni di velocità di un pendolo, in media ad azzeccare la  risposta è stata una percentuale di ragazzi simile agli anni '70, ma all'epoca a  raggiungere il massimo punteggio (segno di una mente brillante), era stato ben  un ragazzo su quattro, contro uno su dieci oggi. Risultati analoghi sono emersi  anche dagli altri tipi di test. Insomma, c'è poco da fare: i teenager di oggi  sono meno acuti dei coetanei della generazione precedente.
E la colpa,  secondo gli studiosi, sarebbe dei cattivi maestri: tv e videogame, ma anche  nuove regole scolastiche, che non aiuterebbero a coltivare e sviluppare il  cervello dei ragazzi. Non bisogna pensare che i ragazzini, per primeggiare nelle  prove d'intelligenza, dovessero saper padroneggiare concetti astrusi. "Il test  del pendolo non richiede una conoscenza scientifica, ma guarda come le persone  riescono a rapportarsi con informazioni complesse", sottolinea il ricercatore.  Convinto che il maggior calo intellettivo fra gli adolescenti si sia concentrato  negli ultimi 10-15 anni. Sotto accusa il sistema scolastico britannico, ma anche  le nuove abitudini dei giovanissimi nel tempo libero, non esattamente elisir per  la mente.
L'avvento della tv satellitare ha incoraggiato la visione  passiva di ore e ore di programmi sul piccolo schermo, mentre i videogame hanno  rimpiazzato il tempo passato a giocare al meccano, con le costruzioni e a fare  altri giochi manuali. La ricerca non dovrebbe allarmare solo i genitori:  secondo Shayer, senza lo sviluppo di giovani menti brillanti le future  generazioni di scienziati britannici saranno compromesse. "Già non ce ne sono  abbastanza", sottolinea Shaye
 
 
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