11 Marzo 2009
Adolescenti brillanti e geniali in via di estinzione, almeno in Gran Bretagna. Sembra, infatti, che l'abilità d'intelletto dei ragazzini d'Oltremanica si sia ridotta radicalmente, tanto che oggi, quanto a ragionamenti complessi, i 14enni siano paragonabili a stento ai 12enni del 1976. Lo rivela uno studio condotto da Michael Shayer, docente di psicologia applicata del King's College di Londra. Il suo team ha testato 800 ragazzini di 13 e 14 anni, confrontando i risultati con quelli ottenuti in esercizi simili nel 1976.
I test puntavano a misurare la comprensione di concetti scientifici astratti come volume, densità, quantità e peso, cruciali per buoni voti non solo in matematica e scienze, ma anche in storia e letteratura. In particolare, nel primo test sulle variazioni di velocità di un pendolo, in media ad azzeccare la risposta è stata una percentuale di ragazzi simile agli anni '70, ma all'epoca a raggiungere il massimo punteggio (segno di una mente brillante), era stato ben un ragazzo su quattro, contro uno su dieci oggi. Risultati analoghi sono emersi anche dagli altri tipi di test. Insomma, c'è poco da fare: i teenager di oggi sono meno acuti dei coetanei della generazione precedente.
E la colpa, secondo gli studiosi, sarebbe dei cattivi maestri: tv e videogame, ma anche nuove regole scolastiche, che non aiuterebbero a coltivare e sviluppare il cervello dei ragazzi. Non bisogna pensare che i ragazzini, per primeggiare nelle prove d'intelligenza, dovessero saper padroneggiare concetti astrusi. "Il test del pendolo non richiede una conoscenza scientifica, ma guarda come le persone riescono a rapportarsi con informazioni complesse", sottolinea il ricercatore. Convinto che il maggior calo intellettivo fra gli adolescenti si sia concentrato negli ultimi 10-15 anni. Sotto accusa il sistema scolastico britannico, ma anche le nuove abitudini dei giovanissimi nel tempo libero, non esattamente elisir per la mente.
L'avvento della tv satellitare ha incoraggiato la visione passiva di ore e ore di programmi sul piccolo schermo, mentre i videogame hanno rimpiazzato il tempo passato a giocare al meccano, con le costruzioni e a fare altri giochi manuali. La ricerca non dovrebbe allarmare solo i genitori: secondo Shayer, senza lo sviluppo di giovani menti brillanti le future generazioni di scienziati britannici saranno compromesse. "Già non ce ne sono abbastanza", sottolinea Shaye
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