domenica 15 marzo 2009
YOGA - CAMPANE TIBETANE COI BAMBINI
Le campane tibetane sono oggetti particolari e piuttosto difficili da trovare utilizzati nei monasteri per riprodurre il suono dell'OM originario.
Venerdì scorso ho cominciato un corso di Yoga in una scuola dell'Infanzia di S.Ilario ( RE) e per la prima volta i bambini hanno sentito il suono delle campane tibetane.
La concentrazione e il rapimento erano notevoli. Stamattina, scaricando il materiale foto-video ho notato che l'educatrice che mi accompagnava aveva tenuto la videocamera fissa con primo piano su un bambino durante questo esercizio e dopo alcuni minuti il bimbo, con viso furbetto e stupito ha sussurato " E' come una magia..."
E' vero, la magia dello Yoga, della sua filosofia e degli strumenti che ci ha regalato.
Le campane tibetane sono strumenti antichissimi, originari dal Tibet. I monasteri del Tibet sono immersi nel silenzio, la musica è considerata sacra, l'intenzione è entrare in rapporto con le energie dinamiche presenti in natura e con le armonie celesti. Le campane tibetane sono la massima espressione di queste esigenze e il mezzo più adatto per raggiungere lo scopo.
Le loro vibrazioni, mettono in sintonia l'organismo e stimolano la sua armonizzazione. Sono simili a coppe e sono forgiate con una lega di sette metalli corrispondenti ai sette pianeti : oro-Sole, argento-Luna, ferro-Marte, mercurio-Mercurio, stagno-Giove, rame-Venere, piombo-Saturno. L'importanza dei sette metalli in rapporto ai sette chakra è dovuta al fatto che ogni chakra corrisponderebbe ad un pianeta e, quindi, ad un metallo, si crea così una concordanza di fase tra la campana e il chakra su cui è posata. Esistono campane diverse per dimensioni, forma, spessore e proporzione dei metalli. Per suonarle, bisogna percuoterle delicatamente con l'apposito bastoncino. Occorre portare la ciotola all'altezza del plesso cardiaco (chakra del cuore) e suonarla con il batacchio nella mano destra, rigorosamente in senso orario. Questa posizione correla l'energia sonora creatrice della campana all'energia del cuore; accompagnati dal suono che si propaga sempre più intensamente. Le campane suonano e quindi vibrano in modo diverso se vengono appoggiate su parti del corpo tese o rilassate e producono effetti curativi diversi sulle differenti zone del corpo. Secondo la medicina orientale, il corpo umano, oltre che da organi e visceri è fatto anche di vibrazioni e di onde di energia . Un organismo sano vibra ad una giusta frequenza ed è ben accordato come uno strumento musicale. Chi ha invece qualche disturbo, ha una frequenza distorta, perché l'energia che scorre nel suo organismo non è uniforme, presenta accumuli o blocchi. Il massaggio, attraverso le vibrazioni delle campane, stimolano un processo di autoguarigione e di armonizzazione. Quando il corpo ritrova le proprie frequenze armoniose, ritrova la salute ed il benessere.
Possono essere ottenuti degli effetti particolari aggiungendo un dito d'acqua sul fondo della ciotola.
Il suono è stato utilizzato con successo quale forza guaritrice per molte migliaia di anni. Tutte le civiltà antiche ne hanno tratto importanti benefici per la guarigione. È stato calcolato che il nostro corpo, nella sua globalità, vibra con una sua frequenza fondamentale che va dai 7,8 agli 8 cicli al secondo - quando è nel suo stato più naturale e rilassato, la Terra vibra alla frequenza fondamentale di circa 8 cicli il secondo (la cosiddetta risonanza Schumann). Il sistema nervoso di tutte le forme di vita è sintonizzato su tale frequenza . Le onde del cervello quando sono in alfa - cioè in quello stato di serena vigilanza che si acquisisce nella meditazione e attraverso la pratica costante di tale disciplina - sono intorno agli 8 cicli al secondo. Dunque, una musica terapeutica è quella che facilita l'entrata in uno stato alfa. Occorre, quindi, musica che plachi le emozioni, eliminando i picchi, sia in negativo che in positivo. Le sonorità che sono in grado di fare questo sono quelle più indicate a riportare equilibrio vitale ed armonico nella realtà organica e psicologica ed è da questa consapevolezza che nasce una delle più interessanti branche della Musicoterapica, ossia il Massaggio Sonoro.
Chi desidera acquistare una campana tibetana può scrivere a : didiap chiocciola gmail.com
giovedì 12 marzo 2009
LA MEDITAZIONE RIDUCE I SINTOMI DI ADHD NEI BAMBINI
Un recente studio condotto dai ricercatori presso la George Washington University ha rivelato che la pratica della Meditazione Trascendentale, per un minimo di 10 minuti al giorno ha la capacità di ridurre notevolmente i sintomi dell'ADHD (Attention deficit-hyperactivity-disorder) nei bambini.
L'ADHD è un disturbo del comportamento che interessa dall’ 8 al 10 % dei bambini in età scolare. I bambini con ADHD, di solito agiscono senza pensare, hanno problemi a concentrarsi su un’attività particolare e sono iperattivi. Anche se i bambini capiscono che cosa ci si aspetta da loro, essi sperimentano difficoltà nella messa a fuoco, a causa della loro mancanza di capacità di stare fermi, di concentrarsi o di prestare attenzione ai dettagli.
Un gruppo di 10 studenti nella fascia di età 11-14 anni, con diagnosi di ADHD, sono stati invitati dai ricercatori nel corso del loro studio a praticare la meditazione due volte al giorno a scuola per dieci minuti.
Dopo tre mesi di pratica, si è notato che gli studenti hanno mostrato più diel 50% di riduzione nel livello di stress e ansia e il miglioramento dei sintomi ADHD.
Il ricercatore leader presso l'Università, Sarina J. Grosswald, ha affermato che l'impatto della meditazione si è rivelato molto più importante del previsto. I bambini hanno mostrato un notevole miglioramento nella durata dell’ attenzione, nella capacità organizzativa, memoria di lavoro, e controllo del comportamento
Secondo Grosswald, quando la meditazione è stata incorporata nella routine della scuola gli insegnanti sono stati in grado di insegnare meglio e gli studenti sono stati in grado di imparare di più, in quanto meno stressati e ansiosi.
Il Neuropsicologo clinico e co-autore dello studio, William Stixrud, a Silver Spring, Maryland, ha spiegato che lo stress generalmente interferisce con la capacità di studio, in quanto spegne il cervello. Sebbene i farmaci per l'ADHD siano efficace per alcuni bambini, sono inefficace per gli altri, e vi è l'ulteriore preoccupazione per effetti collaterali associati.
Lo studio è apparso sulla rivista "Current Issues of Education".
L’età più indicata per introdurre i bimbi alle pratiche più semplici si aggira intorno ai 5 anni ( prima dei 5 anni si faranno attimi di visualizzazione ). A questa età il bambino,grazie a storie e fantasiose illustrazioni, può afferrare l’idea più semplice di Coscienza Cosmica che permea tutto il creato,che lo circonda e che è dentro di lui
Prima di fare meditazione è necessario che il bambino effettui un mezzo bagno .
Scegliete un posto tranquillo,se possibile sempre la stessa stanza che avrete adeguatamente preparato per creare un’atmosfera di armonia e concentrazione che rimandi al bambino l’idea di pace e bellezza . A stomaco vuoto, le gambe incrociate secondo la posizione classica del fiore di loto, mezzo loto o semplice posizione seduta, ricordategli di mantenere la schiena ben dritta.
Il bambino viene invitato a tralasciare ogni pensiero e sentirsi amato, protetto e unito all’Amore Cosmico ( la scelta delle parole più vicine al mondo e ai sentimenti del bambino sarà molto importante per avvicinarlo alla seduta di meditazione). Gli si chiederà di ripetere mentalmente il mantra in lingua sanscrita BABA NAM KEVALAM.
L'ideazione più profonda di questo mantra è: “Tutto è amore infinito”
( per richiederlo scrivere all'autrice didiap chiocciola gmail.com )
mercoledì 11 marzo 2009
BAMBINI MENO GENIALI DAVANTI AL VIDEO
11 Marzo 2009
Adolescenti brillanti e geniali in via di estinzione, almeno in Gran Bretagna. Sembra, infatti, che l'abilità d'intelletto dei ragazzini d'Oltremanica si sia ridotta radicalmente, tanto che oggi, quanto a ragionamenti complessi, i 14enni siano paragonabili a stento ai 12enni del 1976. Lo rivela uno studio condotto da Michael Shayer, docente di psicologia applicata del King's College di Londra. Il suo team ha testato 800 ragazzini di 13 e 14 anni, confrontando i risultati con quelli ottenuti in esercizi simili nel 1976.
I test puntavano a misurare la comprensione di concetti scientifici astratti come volume, densità, quantità e peso, cruciali per buoni voti non solo in matematica e scienze, ma anche in storia e letteratura. In particolare, nel primo test sulle variazioni di velocità di un pendolo, in media ad azzeccare la risposta è stata una percentuale di ragazzi simile agli anni '70, ma all'epoca a raggiungere il massimo punteggio (segno di una mente brillante), era stato ben un ragazzo su quattro, contro uno su dieci oggi. Risultati analoghi sono emersi anche dagli altri tipi di test. Insomma, c'è poco da fare: i teenager di oggi sono meno acuti dei coetanei della generazione precedente.
E la colpa, secondo gli studiosi, sarebbe dei cattivi maestri: tv e videogame, ma anche nuove regole scolastiche, che non aiuterebbero a coltivare e sviluppare il cervello dei ragazzi. Non bisogna pensare che i ragazzini, per primeggiare nelle prove d'intelligenza, dovessero saper padroneggiare concetti astrusi. "Il test del pendolo non richiede una conoscenza scientifica, ma guarda come le persone riescono a rapportarsi con informazioni complesse", sottolinea il ricercatore. Convinto che il maggior calo intellettivo fra gli adolescenti si sia concentrato negli ultimi 10-15 anni. Sotto accusa il sistema scolastico britannico, ma anche le nuove abitudini dei giovanissimi nel tempo libero, non esattamente elisir per la mente.
L'avvento della tv satellitare ha incoraggiato la visione passiva di ore e ore di programmi sul piccolo schermo, mentre i videogame hanno rimpiazzato il tempo passato a giocare al meccano, con le costruzioni e a fare altri giochi manuali. La ricerca non dovrebbe allarmare solo i genitori: secondo Shayer, senza lo sviluppo di giovani menti brillanti le future generazioni di scienziati britannici saranno compromesse. "Già non ce ne sono abbastanza", sottolinea Shaye
domenica 8 marzo 2009
EVIDENZE SCIENTIFICHE DEI BENEFICI DELLO YOGA
Attuali evidenze scientifiche sullo Yoga e sulle tecniche di meditazione come coadiuvanti alla crescita e al potenziamento delle funzioni psico-fisiche
Dr. D. Durante Psicologia sperimentale, Counselling e ricerca - Parma
L’idea che lo Yoga sia un insieme di tecniche dagli effetti imponderabili viene attualmente superata dall’interesse che sempre più suscita da anni nel mondo scientifico. Le conferme, corroborate da studi metodologicamente ben impostati, parlano di efficacia dello Yoga abbinato alla meditazione nel migliorare funzioni psico-corporee ed effetti di stabilizzazione di numerosi parametri psicofisiologici.
Lo Yoga, in generale:
· migliora la forma fisica (Collins, 1998)
· aumenta la resistenza allo sforzo (Armstrong & Smedley, 2003)
· determina un aumento della forza muscolare (Raub, 2002)
· aumenta la flessibilità delle articolazioni (Ray et al., 2001)
· migliora la stabilità posturale (Telles, Hanumanthaiah, Nagarathna, & Nagendra, 1993)
· aumenta il livello di forza nella presa (Mandanmohan, Jatiya, Udupa & Bhavanani, 2003).
Tra gli effetti indiretti dello Yoga troviamo:
- riduzione del dolore nelle disfunzioni croniche (Roth & Stanley, 2002)
- riduzione nell’uso dei medicinali (Bonadies, 2004)
- promozione della cura di sé (Herrick & Ainsworth, 2000)
- miglioramento della funzionalità dell’apparato cardiocircolatorio (Jayasinghe, 2004; Shannahoff-Khalsa et al., 2004; Damodaran et al., 2002)
Attraverso la revisione sistematica di numerosi studi sull’età pediatrica emergono conferme di benefici psicofisiologici in bambini normodotati e con varie tipologie di disturbi. (Galantino M L; Galbavy R; Quinn L Therapeutic effects of yoga for children: a systematic review of the literature. Pediatric physical therapy: the official publication of the Section on Pediatrics of the American Physical Therapy Association 2008;20(1):66-80).
Il Prof. Prafuula Ronghe elenca una serie di effetti dello Yoga sui bambini e ne consiglia la pratica per:
• il mantenimento del senso di equilibrio e la flessibilità naturale;
• una maggiore predisposizione nell’assumere le posture;
• i progressi nell’apprendimento che nei bambini sono molto più rapidi;
• i pochi incoraggiamenti richiesti, soprattutto se le tecniche richiamano posizioni di animali;
• la facilità con cui i bambini imitano tutto ciò che vedono.
Lo Yoga crea, inoltre, condizioni di maggior concentrazione a scuola e gli insegnanti notano importanti miglioramenti nel lavoro in classe e nel funzionamento dei gruppi. (P. Ronghe Mahapedicon 2005 - Conference Abstracts.Pediatric Oncall 2006 [cited 15 July 2006(Supplement 7)];3)
lunedì 2 marzo 2009
INSEGNAMENTI DI YOGA PER BAMBINI AD ASTI
Il primo marzo 2009 si è svolta ad Aramengo ( Asti) una giornata di formazione sullo Yoga coi bambini.
Il seminario fa parte di un percorso di naturopatia pediatrica , vedi il sito www.oasinaturale.org
LETTERA DI UNA MAMMA
“Yoga a tre anni. Sarà possibile per Giulia comprendere un’arte così antica, così da “grandi” nell’immaginario collettivo, così monotona secondo gli stereotipi di chi non la conosce come me? Non nascondo che all’inizio non poche erano le perplessità che avevo quando le educatrici del nido ci proposero di far fare yoga ai nostri cuccioli.
Come sempre però è bastato affidarsi alla sublime sapienza dei bambini e lasciarli andare.
Giulia ancora parla di Didi, ancora mi fa vedere la posizione dell’albero, del cammello e della farfalla. Il fiore di loto continua ad essere la posizione che assume naturalmente quando ascolta una favola narrata su un palco o guarda un cartone animato.
E quando si arrabbia o il pianto sembra non darle tregua? Si ferma e “ascolto il respiro” mi dice seria.
“Caro cane caro cane non facciamoci del male” canticchia ogni tanto e, guardando le foto, ripesca nel bagaglio dei ricordi le parole amore e pace che Didi le cantava.
Grazie allo yoga Giulia ha imparato ad ascoltare il battito del suo cuore, il ritmo regolare del suo respiro, ha acquisito la consapevolezza del rumore del silenzio, scandito dall’aria che esce ed entra dal naso e dalla bocca. Ha scoperto di riuscire a stare in equilibrio anche solo su una gamba, basta rimanere concentrati, mi spiega. Ha scoperto che con le gambe e con le braccia, piegando il busto e la testa si possono imitare gli animali e gli oggetti, basta un po’ di fantasia.
Il gioco che più la divertiva? Il gioco con i campanelli. Il piacere che ha riscoperto? Farsi massaggiare.
Così, silenziosamente, lo yoga è entrato in casa nostra, ha animato le cene con parenti e amici, durante le quali Giulia si esibiva nel suo repertorio di posizioni e canti, destando la curiosità di tutti.
Proprio oggi riguardando la documentazione di qualche anno fa ho scoperto i giochi che Didi e le tate facevano con i lattanti e ho provato con il piccolo Luca, l’ultimo arrivato in famiglia… e come d’incanto l’armonia si è mescolata alla musica, la parola al massaggio, il gioco alla pace.”
Chiara , mamma di Giulia
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