Durante il mese di settembre la popolazione della Svizzera é stata ufficialmente invitata a non mangiare carne durante il pranzo di martedì, come gesto etico per la salvaguardia dell’ambiente.
Un menù vegetariano ha un impatto sull’effetto serra di due terzi inferiore che un pasto contenente della carne, ci ricorda il WWF, promotore di questa iniziativa. Mangiando carne SOLO tre volte la settimana, una persona può “risparmiare” 600 chili di CO2 all’anno, cioè l’equivalente delle emissioni di una autovettura media. Circa 75.000 persone e 1000 istituzioni hanno aderito all’iniziativa, tra cui anche il ministro Moritz Leuenberger.
Ma ci sono già diverse strutture che propongono un giorno a settimana completamente vegetariano nelle loro mense. All’asilo Krokofant di Berna la mensa é vegetariana tutti i giorni perché propone un’alimentazione esclusivamente vegetariana e ai bambini piace. Nei piatti si trovano insalate di patate e mais al forno, macedonie mango-avocado e pinoli, lenticchie rosse e insalata verde, la carne non é neanche presa in considerazione. Questo per precisa volontà della Direttrice Madame Baldesberger, vegetariana. Dominique Spring, dipendente dell’asilo, dichiara che questa alimentazione viene fornita ai bambini per proteggere la natura, per il benessere degli animali e per la loro salute.
Degli acquisti si occupa il cuoco David Marti che privilegia prodotti freschi e da agricoltura biologica ogni volta che é possibile, i pasti prevedono un piatto di verdura, dell’insalata del riso. Pasta e patate sono i più gettonati, ma piace anche un sostituto vegetale della carne cucinato con il cocco e broccoli. Questo cuoco confessa che non avrebbe mai pensato di ritrovarsi un giorno a servire dei piatti senza carne, e cerca di variare le sue ricette per soddisfare i suoi piccoli clienti che, ha notato, mangiano molto più volentieri che in altri asili dove ha svolto questo mestiere. A questo c’é da aggiungere che il budget riservato all’acquisto degli alimentari é notevolmente diminuito, anche se non era questo l’obiettivo ricercato, ma solo una positiva conseguenza.
I genitori che hanno iscritto i loro figli in questo asilo non l’hanno fatto perché alla ricerca di un menù vegetariano, ne hanno avuto la gradita sorpresa solo in seguito. E la maggior parte ne sono molto contenti, anche perché dichiarano di mangiare carne a casa e il fatto che il figlio non ne mangi all’asilo li rassicura del fatto che non ne assumerà troppa. E magari a qualcuno verrà anche la bella idea di eliminarla del tutto n.d.r.! Sono un’eccezione i genitori che hanno espresso il desiderio di vedere la carne nei piatti dei loro figli in questo asilo. Ma resterà un desiderio pare.
La Svizzera tedesca conta molte strutture completamente vegetariane, soprattutto a Berna e Zurigo. L’asilo Röseligarte di Berna ha fatto suoi i propositi di Steiner. Il Direttore di questa struttura, David Rossi, spiega che la carne non é necessaria. Nella Svizzera romancia (cantone Grigioni) le scuole Steiner sono in parte vegetariane, per esempio la scuola Steiner di Ginevra fa il contrario: offre un giorno alla settimana CON carne. Bizzarro senso dell’ironia!
La nutrizionista Laurance Margot specifica che spesso i genitori si vedono proporre delle giornate senza carne per i pasti dei loro figli, anche senza direttive ufficiali che favoriscano questa pratica, secondo lei é grave che venga tenuta nascosta la reale quantità di carne consumata dalle persone.
Questa apertura mentale e questo atteggiamento positivo verso il vegetarismo fanno ben sperare per il futuro, soprattutto che altre nazioni ne seguano l’esempio, cosicché questa alimentazione benefica per tutti (animali, pianeta e uomini) si diffonda il più possibile, alcuni Paesi saranno pionieri in queste pratiche, precursori o più avanzati, ma qualcuno dovrà ben iniziare…
http://www.promiseland.it/2010/10/27/asili-svizzeri-vegetariani/Figli Vegetariani
Come allevare i figli dall'infanzia all'adolescenza con la dieta vegetariana
Luciano Proietti, medico pediatra con alle spalle un’esperienza sul campo, oltre che padre di tre figli, ci spiega invece come allo stato delle conoscenze scientifiche attuali non solo sia possibile, ma vada sostenuta la scelta di un’alimentazione vegetariana nel bambino.
Queste considerazioni sono il frutto di una lunga ricerca svolta dall’autore con l’ausilio del Centro di auxologia della Clinica pediatrica dell’Università di Torino e di una raccolta di dati sui bambini vegetariani italiani, in collaborazione con l’Associazione Vegetariana Italiana (AVI), la Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana (SSNV) e i Centri di Nascita Naturale. Ne è risultata una banca dati con più di 2mila bambini cresciuti con una dieta lacto-ovo-vegetariana (la maggior parte) e lacto-vegetariana o vegana, in modo esclusivo almeno fino ai 3 anni e in molti casi mantenuta anche successivamente.
Un’alimentazione povera di proteine animali infatti, non solo è compatibile con le indicazioni dei LARN (Livelli di Assunzione Raccomandata dei Nutrienti), ma nei primi due, tre anni di vita dovrebbe essere l’alimentazione raccomandata essendo la più fisiologica e quindi la più salutare. Negli anni successivi la dieta vegetariana e vegana può diventare anche uno spunto per invitare il bambino a riflettere e comprendere l’importanza del rispetto di se stessi, degli altri animali e dell’ambiente. Ecco perché la scelta vegetariana è un investimento in «salute» di proporzioni enormi per la società futura.
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